Moratoria sui prestiti: un boomerang che purtroppo può colpire le imprese.
Nel precedente approfondimento (clicca QUI), abbiamo parlato della ripresa dei rimborsi dei finanziamenti oggetto di moratoria in seguito alla pandemia di Covid-19, ai rischi e alle soluzioni che possono adottare le imprese.
Con il Decreto Cura Italia, è stata prorogata la moratoria dal 30 giugno 2021 al 31 dicembre 2021. Tuttavia, in base a quanto previsto dal Decreto Sostegni-bis, dal 1°luglio 2021, le imprese devono rimborsare la quota interessi.
La questione è maggiormente problematica. A causa della seconda ondata di Covid del 2021, le imprese, che avrebbero avuto a disposizione circa due anni per risollevare la loro situazione finanziaria, potrebbero trovarsi ancora in uno stato di precaria disponibilità liquida, con conseguente mancato rimborso della quota interessi. Fino a qui nulla di non preventivabile, purtroppo.
Il fatto è che la clausola del rimborso degli interessi, da luglio 2021, è stata introdotta per rispettare le regole dell’Autorità bancaria europea. Il mancato inserimento della clausola avrebbe infatti causato la riclassificazione, da parte delle banche, dei crediti come deteriorati (“Non performing loans”); ovvero prestiti la cui riscossione è considerata a rischio. Questo provoca, purtroppo, un peggioramento del rating del cliente. Il rating, come molti sanno, rappresenta la valutazione, fatta da una banca, su un’azienda con informazioni qualitative e quantitative su di essa. In sostanza il rating è un indicatore che rappresenta la capacità dell’impresa di ripagare un prestito in un determinato periodo di tempo.
Capite, quindi, che la situazione per le aziende che sono in questa fase, è molto delicata e deve essere seguita con attenzione da parte loro.
Probabilmente nei prossimi mesi verranno introdotti nuovi provvedimenti a sostegno delle imprese in difficoltà. Nel frattempo è opportuno, anzi necessario, che le aziende pianifichino al meglio le loro disponibilità, magari con l’ausilio di business plane e di adeguati cash flow di periodo.
E voi? Avete già fatto la vostra pianificazione finanziaria? Se la risposta è no, non esitate a contattarci senza impegno!