Sono gli ultimi giorni per beneficiarne
È il 2 dicembre la scadenza per beneficiare della causa di non punibilità in caso di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi 2017. Il reato per omessa dichiarazione tuttavia sarà effettivo dopo 90 giorni dall’ originario termine tributario; si parla quindi del 2 marzo 2020.
La non punibilità è possibile in base a quanto previsto dall’art.13 del Dlgs 74/2000 se i debiti tributari, comprese sanzioni e interessi sono stati estinti, con pagamento integrale degli importi dovuti, a seguito della presentazione della dichiarazione omessa entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta successivo. Il beneficio è possibile però se l’autore del reato non ha avuto conoscenza di accessi, ispezioni, o altre attività di accertamento messe in atto nei suoi confronti.
Con l’introduzione del Decreto Fiscale (Dl 124/2019) sono state inasprite le sanzioni previste in caso di omessa dichiarazione e di dichiarazione fraudolenta o infedele.
Cosa aspetta i furbetti delle dichiarazioni?
- In caso di omessa dichiarazione infatti, a meno che non vengano fatte delle modifiche al decreto legge in sede di conversione, è previsto, nel caso in cui l’imposta evasa superi 50 mila euro, un periodo di reclusione dai 2 ai 6 anni (con la precedente normativa il periodo andava da 1 anno e sei mesi a 4 anni);
- In caso di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di documenti per operazioni in tutto o in parte inesistenti, è prevista la reclusione da 4 a 8 anni con un’attenuante in caso di elementi passivi fittizi con un ammontare inferiore a 100 mila euro; il reato scatta a prescindere dall’importo delle fatture ritenute false e può risultare anche da altri documenti come note spese degli amministratori o scontrini validi per le detrazioni fiscali;
- In caso di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifizi è prevista una pena da 3 a 8 anni;
- In caso di dichiarazione infedele è prevista una reclusione da 2 a 5 anni e i seguenti inasprimenti:
- Imposta evasa superiore a 100 mila euro (e non più 150 mila);
- Ammontare complessivo degli elementi attivi non dichiarati superiore al 10% degli elementi attivi indicati in dichiarazione o comunque superiori a 2 milioni (e non più 3 milioni);
- Non è prevista la non punibilità in ipotesi di valutazioni errate discordanti entro il 10% rispetto a quelle ritenute corrette.
Ricordiamo comunque che nonostante il Decreto Fiscale sia già entrato in vigore, per i reati tributari le modifiche entrano in vigore il quindicesimo giorno successivo alla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione, che è attualmente in fase di realizzazione in Parlamento.
In ogni caso le intenzioni del Governo di combatte l’evasione fiscale si stanno facendo sentire in modo forte e chiaro.