Siete un’azienda che vorrebbe sostenere nuovi investimenti? Vorreste rendere più efficiente il sistema produttivo e magari esplorare le potenzialità dell’industria 4.0?
Se tutto quanto sopra citato rientra nei vostri piani ma ottenere la liquidità necessaria è difficile, dovreste prendere in considerazione la Nuova Legge Sabatini.
La normativa ha come scopo quello di accrescere la competitività delle PMI nel sistema produttivo del paese e al contempo di aggevolare il loro accesso al credito.
Di cosa si tratta:
La Nuova Sabatini, disciplinata inizialmente dal DL 69/2013 e più volte modificata, permette di accedere a un contributo in conto impianti a fronte di finanziamenti contratti al fine di acquistare, o ottenere in leasing, determinate categorie di beni.
Tale possibilità è stata rifinanziata, con la Legge di bilancio 2020, fino al 2025. Per gli anni dal 2021 al 2025 sono stati stanziati 97 milioni annui e con la Legge di bilancio 2021, sono stati stanziati ulteriori 370 milioni per il 2021.
Soggetti beneficiari:
Tutte le micro imprese e PMI purchè:
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siano iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca
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non siano in liquidazione o sottoposte a procedure concorsuali
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non rientrino tra le imprese in difficoltà (come stabilito dal Reg.UE n.651/2014)
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abbiano sede in uno stato membro e aprano una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione degli investimenti
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non rientrino tra i soggetti che hanno ricevuto ma non hanno rimborsato gli aiuti considerati illegali o incompatibili con la Commissione Europea [Aiuti illegali: aiuti di Stato non notificati alla Commissione europea ed attuati in violazione dell’obbligo di notifica (art. 108, par. 3, TFUE). Aiuti incompatibili: aiuti dichiarati non compatibili con il mercato interno con decisione della Commissione europea, a conclusione di un’indagine formale (art. 108, par. 2, TFUE)]
Sono ammesse le imprese appartenenti a qualunque settore, ma sono escluse le attività assicurative e bancarie, le attività di esportazione e quelle connesse a interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto a prodotti di importazione (faq 5.1).
Tipologie di investimenti:
Sono agevolabili i beni nuovi rientranti nelle seguenti categorie:
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impianti e macchinari, attrezzature industriali e altri beni (così come classificati nell’attivo dello Stato patrimoniale)
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Software e tecnologie digitali
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Beni rientranti nel settore Industria 4.0
I beni devono possedere il requisito di autonomia funzionale (quindi non sono ammessi componenti o parti di macchinari che non soddisfano questo requisito) e devono essere correlati all’attività svolta dall’impesa.
Non sono ammessi invece beni usati o ricondizionati, terreni e fabbricati.
Il contributo:
Il contributo, che figura come contributo in conto impianti, viene concesso dal MISE. Tale contributo ha un ammontare pari al valore degli interessi calcolati su un finanziamento di 5 anni e di importo pari all’investimento da sostenere, con un tasso annuo pari a:
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2,75% per gli investimenti ordinari
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3,575 % per gli investimenti in tecnologia 4.0 e per gli investimenti c.d. green
È inoltre prevista una maggiorazione del contributo del 100% per gli investimenti effettuati nel Mezzogiorno (in particolare nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).
È importante sottolineare anche che, con la Legge di bilancio 2021, è stata introdotta una novità per quanto riguarda le domande presentate a decorrere dal 1°gennaio 2021. Il contributo infatti deve essere erogato in un’unica soluzione a prescindere dall’importo del finanziamento. Con quanto previsto in precedenza dal Decreto Semplificazioni (DL 76/2020) invece, i contributi venivano erogati in un’unica soluzione solo in caso di finanziamenti superiori a 200.000 euro; negli altri casi, l’erogazione avveniva in 6 quote annuali ( pari al 10% il primo e l’ultimo anno e 20% i restanti).
Il finanziamento:
Il finanziamento viene concesso da parte di una banca o di un intermediario finanziario che ha aderito alla convezione tra il MISE, l’Associazione bancaria Italiana e la Cassa Depositi e Prestiti.
Il finaziamento:
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deve avere una durata non superiore ai 5 anni
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deve avere un valore compreso tra i 20.000 e i 4 milioni di euro
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può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% del suo ammontare
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deve essere utilizzato interamente per coprire il costo degli investimenti
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deve essere erogato in un’unica soluzione entro 30 giorni dalla stipula del contratto di finanziamento o dalla consegna del bene o dal suo collaudo in caso di leasing finanziario.
Come funziona:
L’iter è il seguente:
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L’impresa presenta la richiesta di finanziamento e la domanda di accesso al contributo alla banca o all’intermediario finanziario. La domanda deve essere sottoscritta dal legale rappresentante della società e deve essere accompagnata dalla dichiarazione contentente i dati necessari per la richiesta delle informazioni antimafia se il contributo supera i 150.000 euro. La domanda deve essere inviata alla banca o intermediario finanziario tramite PEC e in formato elettronico secondo il modello “Beni strumentali (Nuova Sabatini)” presente nel sito del MISE.
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La banca verifica la documentazione e la presenza dei requisiti necessari. In seguito alla conferma da parte del Ministero della disponibilità dei fondi, la banca, se decide di concedere il finanziamento, invia la relativa delibera e la documentazione ricevuta dall’impresa al Ministero.
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Il MISE a questo punto realizza il decreto di concessione del contributo, indicando l’ammontare degli investimenti ammissibili, le agevolazioni e il piano di erogazione del contributo (il contratto di finanziamento tra banca e impresa può essere sottoscritto anche prima del ricevimento del decreto di concessione del contributo da parte del Ministero).
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Una volta terminato l’investimento, l’impresa compila in formato digitale la dichiarazione che attesta l’ultimazione dello stesso. Dovrà anche essere compilata la Richiesta Unica (RU) per l’erogazione del contributo. Nel caso di erogazione disciplinata dalla normativa precedente (e quindi non in un’unica soluzione) e nel caso in cui sia già stata richiesta una o più quote del contributo, dovrà essere compilata la Richiesta Quote Rimanenti (RQR).Solo in questo secondo caso, in seguito alla trasmissione del modulo, l’impresa dovrà effetuare la richiesta di pagamento annuale attraverso la piattaforma di accesso.
Aggiornamento:
In merito alla Nuova Legge Sabatini, il 10 febbraio, il Mise ha pubblicato la circolare 434/2021, chiarendo alcuni aspetti relativi alle modalità di erogazione.
La circolare infatti precisa che l’erogazione del contributo in un’unica soluzione, per le domande trasmesse prima del 2021, può avvenire solo nei seguenti casi:
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domande trasmesse dal 01/05/2019 al 16/07/2020 con finanziamento fino a 100.000 euro;
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domande trasmesse dal 17/07/2020 al 31/12/2020 con finanziamento fino a 200.000 euro
Visto quando sopra indicato, nel caso di domande presentate prima del 2021 e senza i requisiti dell’erogazione unica, le imprese dovranno trasmettere telematicamente una richiesta di erogazione unica del contributo. Quest’ultimo verrà erogato dal Mise entro 60 giorni.
L’agevolazione ha riscosso davvero molto successo tra le micro imprese e le PMI, che hanno presentato, secondo dati di novembre 2020, quasi 116 mila domande.
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Aggiornato al 12/02/2021.