CRISI D’IMPRESA: COME MUOVERSI

Lug 31, 2023 | Aziende e professioni, Banche e finanza, Management e direzione

L’IMPORTANZA DELLA PIANIFICAZIONE NELLA CRISI D’IMPRESA.

Nel precedente articolo (clicca QUI per leggerlo) abbiamo introdotto il tema della crisi dell’impresa e delle conseguenze in caso di mancato rispetto di quanto previsto dalla normativa. 

Abbiamo detto che gli strumenti giuridici introdotti, permettono il monitoraggio della continuità aziendale. Ma come assicurarsi che l’azienda sia sempre in salute? 

Un indizio importante ce lo dà lo stato dell’equilibrio finanziario, che si ottiene quando le entrate sono maggiori rispetto alle uscite. 

La rilevanza di questo aspetto è confermata anche dall’art.2 del nuovo Codice della crisi, che parla di sostenibilità finanziaria del debito, secondo cui l’impresa è in equilibrio quando il flusso di cassa operativo (al netto delle imposte), riesce a far fronte agli impegni finanziari. 

Anche dalla definizione di crisi adottata, si capisce il focus  su cui pone attenzione il legislatore in merito alla visione prospettica che deve avere l’imprenditore per fare impresa. Infatti la crisi viene intesa come quello stato in cui si trova il debitore e che rende probabile l’insolvenza, a causa di flussi di cassa prospettici incapaci di coprire i debiti assunti nei 12 mesi successivi. 

In conseguenza di ciò viene quindi abbandonato definitivamente il concetto secondo cui si considera il solo patrimonio per valutare lo stato di salute di un’impresa, e viene considerato maggiormente il DSCR ovvero il Debt Service Coverage Ratio (clicca QUI per andare all’articolo) come principale indicatore di sostenibilità del debito (non solo in tema di crisi d’impresa, ma anche dalle banche!).

Gli strumenti utili a ottemperare quanto previsto dalla normativa invece, si dividono in due categorie: i primi consistono nell’analisi dei dati storici, che sono il punto di partenza, mentre i secondi riguardano la previsione futura e l’analisi prospettica. Vediamone brevemente alcuni insieme:

  1. ANALISI STORICA. È il primo punto da analizzare, in quanto spesso gli effetti futuri dipendono da scelte passate. Un’analisi proficua implica la riclassificazione del Conto economico e dello Stato patrimoniale al fine di mettere in evidenza grandezze utili come il margine di contribuzione o, ad esempio, il CCNO (Capitale Circolante Netto Operativo). È importante redigere anche il rendiconto finanziario, al fine di comprendere la capacità di generare cassa e gli assorbimenti di liquidità dell’impresa. L’analisi deve essere in ogni caso svolta su più esercizi comparabili per capirne l’andamento nel tempo.
  2. BUDGET DI TESORERIA. Ha l’obiettivo di mettere in evidenza l’andamento delle disponibilità liquide dell’impresa. Dovrebbe essere redatto con cadenza mensile e diventa obbligatorio se si vuole redigere un piano di risanamento aziendale. Il budget di cassa permette anche di verificare se si presenteranno situazioni che richiedono un particolare fabbisogno di liquidità e permette di pianificare gli investimenti di CCN (Capitale Circolante Netto) e il loro impatto. 
  3. BUSINESS PLAN. È uno strumento di pianificazione a medio/lungo termine, che richiede una pianificazione dai 12 mesi in su. È lo strumento di previsione per eccellenza, che permette di:
    • Verificare la capacità di sostenere il debito finanziario esistente e futuro (sulla base degli investimenti previsti).
    • Determinare il fabbisogno di liquidità della società, che dipende molto dalla strategia che quest’ultima vuole adottare.
    • Avere una panoramica sull’andamento dell’impresa del tempo (anche economico e patrimoniale) e sulla sua capacità di sopravvivere.

Oltre a tutto ciò non dimentichiamoci che un conto economico previsionale non è sufficiente da solo, in quanto non dà rappresentazione della sfera della liquidità perchè, come abbiamo già detto, chiudere in utile non significa necessariamente garantire la continuità dell’impresa!

E tu possiedi già tutti questi strumenti fondamentali e ormai richiesti dalla normativa e dalle procedure per la risoluzione della crisi? Se la risposta è NO, non aspettare oltre e contattaci!