Vuoi evitare che la tua azienda finisca nelle mani sbagliate? Stipula un Patto di famiglia.
Nei precedenti articoli abbiamo capito l’importanza della pianificazione sia finanziaria (vai all’articolo) che patrimoniale (vai all’articolo). Abbiamo anche affrontato il tema della successione, soprattutto testamentaria. Ma cosa si può fare in concreto per facilitare il passaggio generazionale?
Uno dei problemi tipici delle piccole/medie imprese familiari, è l’incapacità di perdurare nel tempo passando di generazione in generazione. Le statistiche dicono infatti che il numero di imprese infatti che sopravvivono al terzo passaggio generazionale è molto basso.
Spesso il problema alla base di tutto questo è il fatto che la gestione viene lasciata nelle mani di persone che non hanno le giuste competenze e spesso non sanno di non averle. Nelle nostre aziende infatti è radicata la concezione di dover lasciare l’azienda di famiglia necessariamente a tutti gli eredi, senza escludere nessuno. Questo però spesso comporta non solo dei conflitti tra gli stessi eredi, ma anche una gestione aziendale poco efficiente.
Il primo gradino importante che deve fare, quindi, un imprenditore, è quello di essere consapevole che la propria azienda deve preferibilmente essere messa nelle mani di un’unica persona competente e non di molti soggetti con eguali poteri. Ricordiamoci infatti che l’obiettivo dell’impresa è quello di creare ricchezza e benessere e non quello di mantenere e soddisfare esclusivamente la famiglia!
Il passaggio mentale dell’imprenditore deve quindi esser quello di non sentirsi in obbligo di lasciare l’azienda a tutti gli eredi. Per quanto riguarda questi ultimi, invece, quello di non sentirsi mortificati e defraudati per non essere stati scelti come successori nell’azienda. Solo valorizzando le competenze sarà infatti possibile garantire una corretta gestione dell’impresa.
Pensiamoci un attimo: metteresti mai un artista estroso dietro ad una scrivania a fare calcoli tutto il giorno? Certo che no! E allora perchè dare ruoli di responsabilità in azienda a un erede che non è portato o competente in determinati ruoli?
Questi approcci sembrano di difficile applicazione nelle PMI, ma in realtà il nostro ordinamento ha messo a disposizione uno strumento che permette di facilitare il passaggio generazionale in capo alla persona giusta. Si tratta del patto di famiglia (L.55/2006), ossia un contratto che deroga il divieto della realizzazione di patti successori.
È un atto pubblico (a pena di nullità), che permette all’imprenditore che possiede un’azienda di famiglia, di decidere oggi il futuro della sua impresa. In questo modo è possibile dare maggiore stabilità all’azienda in quanto rende più prevedibile l’andamento della gestione.
Per la stipula di questo contratto, inoltre, dal notaio devono essere presenti tre categorie di soggetti: l’imprenditore, il successore prescelto e i legittimari, ossia gli eredi che avrebbero diritto all’eredità. A questi ultimi, a cui appunto non verrà lasciata l’azienda di famiglia, spetta la così detta compensazione, ossia una sorta di ricompensa in denaro o in natura per la parte di eredità persa. Attenzione quindi! Il patto di famiglia è un atto complesso da realizzare, in quanto preliminarmente presuppone una corretta valutazione del complesso aziendale oggetto del patto, perché servirà a determinare la giusta compensazione. Per questo motivo è fondamentale l’affiancamento di un consulente competente che sappia sovrintendere a tutte le operazioni che porteranno alla sua stipula.
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