Come valutare il Margine Operativo Lordo (MOL).
La pandemia prima e le sue conseguenze poi, avevano già messo in difficoltà numerose imprese. Nell’ultimo anno vi è stata tuttavia una ripresa dell’attività produttiva, con un discreto miglioramento dei risultati aziendali. A rovinare il tutto ci ha pensato però il contesto internazionale, con l’aumento dei costi delle materie prime, che è stato in parte riassorbito e con il caro energia, che ha colpito il costo utilizzato dalle aziende per energia elettrica e gas. A questa situazione già complessa, si aggiunge il recente aumento dei tassi di interesse da parte della BCE, che comporta quindi un maggior costo del debito da rimborsare.
Cosa è successo alle aziende?
Visto il notevole aumento dei costi e la crescita continua dei tassi di interesse, sicuramente il primo impatto subito dalle aziende è l’erosione dei margini aziendali. Stiamo parlando in particolar modo del valore aggiunto e del margine operativo lordo (MOL).
Le imprese che non riescono a “ribaltare” l’aumento dei costi sui prezzi di vendita, vedono ridotto il loro valore aggiunto che è rappresentato dal valore del capitale + lavoro su cui vanno ahimè a impattare i fattori esterni (subiti in termini di costi per ottenere una certa produzione), che erodono tale valore. L’impatto sul valore aggiunto viene leggermente smorzato solo per le imprese esportatrici, che hanno registrato un aumento dei ricavi grazie alla debolezza dell’euro.
Ma se ripercorriamo con la mente lo schema del conto economico a valore aggiunto, cosa implica una sua riduzione? Sicuramente l’impresa si troverà in difficoltà a far fronte al costo del lavoro e ciò comporterà di conseguenza una contrazione del margine, ossia il MOL (o EBITDA).
È qui che si deve soffermare maggiormente l’attenzione dell’imprenditore!
Un MOL basso o in peggioramento deve quindi essere un campanello di allarme. Il margine infatti fornisce una buona cartina al tornasole del valore del flusso di cassa operativo, ossia quello generato dalla gestione caratteristica. Questo indicatore di liquidità viene utilizzato spesso per fare una valutazione complessiva, al fine di attirare anche potenziali investitori perchè rappresenta lo stato di salute dell’azienda, in quanto dimostra la sua capacità di far fronte alle proprie obbligazioni nel breve termine.
Ma quindi un buon MOL garantisce adeguati flussi di cassa?
Ahimè non è detto. L’impresa infatti potrebbe anche trovarsi nella situazione in cui risulta difficile incassare i ricavi e questo comporterebbe quindi comunque un cash flow insufficiente.
Come ci si deve comportare?
Le imprese possono adottare alcuni accorgimenti per affrontare al meglio la situazione e soprattutto per avere una panoramica generale delle condizioni della loro impresa, come ad esempio:
- considerare il quadro aziendale nel suo complesso, basandosi sia su grandezze economiche che su grandezze patrimoniali e legate alla liquidità;
- ipotizzare in anticipo vari scenari in cui si potrebbe trovare l’impresa, da quelli più ottimistici ai peggiori (c.d. worst case, leggi l’articolo se te lo sei perso!);
- creare budget e dei previsionali più ravvicinati nel tempo, in modo da non venir colti alla sprovvista dalle variazioni del contesto economico;
- potenziare la redazione di cash flow prospettici, in modo da monitorare costantemente l’andamento della liquidità
Da un’analisi di Confcommercio è emersa una certa inconsapevolezza serpeggiante tra le aziende ed è proprio questo l’errore più grande che possono fare. È fondamentale quindi attrezzarsi in modo adeguato al fine di prevedere il più possibile l’evoluzione della gestione e adottare se necessario i corretti provvedimenti.
E tu, ti senti pronto? Hai tutti i mezzi necessari? Se così non fosse, non esitare a contattarci!